Una ciocca per la libertà

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03/10/2022

Umanità non è non poter avere una dignità. Umanità non è non poter fare quello che si vuole. Umanità non è non poter scegliere come vestirsi, comportarsi, chi amare o chi evitare. Umanità non è dover morire per una ciocca di capelli che resta fuori da un velo. 

Mahsa Amini è una ragazza di soli ventidue anni, con sogni e speranze come ciascuno di noi. Mahsa Amini è una ragazza iraniana che, in un giorno come tanti, viene arrestata per non essere vestita in modo consono, così come la legge iraniana comanda. Mahsa Amini è una ragazza che, per una ciocca di capelli fuori posto, viene brutalmente aggredita e, dopo due giorni, muore per i segni che quella violenza ha lasciato sul suo corpo. Mahsa Amini è la personificazione di una legge sbagliata, ingiusta. Una legge che vìola il principio stesso di legge. Una legge che non va a favore di uomini e donne, ma contro quegli stessi uomini e quelle stesse donne per cui tanto si batte. Una legge che, in fin dei conti, è soltanto un'imposizione, una norma da seguire a tutti i costi. Anche a costo di dover morire

Si parla spesso di parte giusta o sbagliata di mondo. Si dice che noi siamo fortunati, per essere nati nella parte giusta: quella che ti accoglie, che ti dà diritti, che ti concede libertà. Ma, si può davvero concedere la libertà? Come se ciascuno di noi dovesse chiedere il permesso per averla. Come se non fosse un diritto inalienabile, che ciascuno di noi intrinsecamente ha, fin dalla nascita. Come se esistesse qualcuno, uguale a noi, che sceglie per noi, e a cui noi dobbiamo obbedire. Un uomo che incarna l'idea di legge e ordine di uno stato. Un uomo che, guardandosi allo specchio, non prova le nostre stesse paure, non si sente vulnerabile, ma invincibile. Quella stessa invincibilità che, però, condanna chi invincibile lo diventa a suon di colpi che la vita gli riserva

Eppure, nemmeno l'invincibilità a volte basta. A che serve essere invincibili, se poi non si fa niente per aiutare chi vive in condizioni precarie? A che serve essere invincibili se, davanti ai nostri occhi, ogni giorno si susseguono scene tristi e raccapriccianti, come un film che vorresti finisse il più presto possibile? Spesso, è vero, non possiamo fare molto, se non addirittura nulla. Dobbiamo, però, prenderne atto, lavorare per un mondo migliore. Un mondo che, alla fine, non sarà mai come vorremmo sia. Ci sarà sempre qualche pezzo fuori posto, un puzzle un po' scomposto. Un puzzle che, proprio perché scomposto, è reale. Un puzzle che può diventare la nostra guida, il faro per cercare i pezzi mancanti

Una delle massime di Eraclito recita:

Ogni giorno, quello che scegli, quello che pensi e quello che fai è ciò che diventi.
Eraclito
 

 Non possiamo prevedere ciò che ci capiterà o capiterà ad altre persone, né possiamo sapere a priori la nostra reazione. Però, possiamo controllarci. Anzi, la nostra corteccia prefrontale scalpita affinché lo facciamo. Possiamo scegliere chi diventare, cosa pensare, come reagire. Davanti ad un pregiudizio, ad una risatina, ad una battuta poco gradita e per niente richiesta, possiamo scegliere. Scegliere chi essere. Scegliere di avere empatia. Scegliere di essere vicini a tutti quelli che, quotidianamente, sono costretti a subire le angherìe di pregiudizi, risatine, o battute non richieste. Perché, prima della violenza fisica, delle opposizioni, c'è tutto quello che non passa sotto il nome di violenza, ma lo è: l'accettazione passiva e incondizionata di ciò che accade, il silenzio davanti alle ingiustizie, la miriade di "non volevo" usata come scusa e giustificazione. 

Oggi, domani, e sempre, dovremmo ragionare attivamente su quanto succede intorno. Perché oggi, sì, non tocca a noi subire tutto questo, però tutto questo esiste anche se non tocca a noi subirlo oggi. Un pensiero non costa nulla. Un pensiero per tutte le persone sfruttate, maltrattate, derise, picchiate. Un pensiero per chi non si può permettere un presente e non immagina nemmeno di poter avere un futuro. Un pensiero per chi soffre, chi subisce, chi vive sotto leggi errate. Un pensiero per chi, oggi, non si trova nelle nostre stesse condizioni. Questa è la mia ciocca per la libertà. Quella che vorrei andasse a chi, oggi, non può più tagliarla da sola, questa ciocca. E, a chi non ha mai potuto farlo.