di Antonella Natalia Mecca

Quanti sogni stroncati dalla paura di realizzarli. Quanta vita passata per paura di viverla. Quanti giorni vissuti a contare cosa manchi all'appello della vita. Ma, tutto questo ci accomuna: le gioie e la paura di vivere la paura. Ed è più coraggioso chi non si risparmia a raccontarsi, a dare forma e sostanza a tutto ciò che è invisibile. Questo fa Lorenzo Marone, in un elenco di pagine intrise di sogni, speranze, arte, cultura. Un insieme di domande alle quali, forse, nessuno è in grado di dare una risposta. Ma, se ci provassimo tutti insieme, una risposta, dritta o storta, la troveremmo. 

Chi di noi non ha sperimentato, almeno una volta, la paura di qualcosa? Chi di noi non ha vissuto in un limbo dove è così difficile trovare sé stessi e capire chi si è davvero? Forse ci sentiremmo meno soli se sapessimo che soli non siamo, che su 8 miliardi di persone c'è qualcuno che vive le nostre stesse paure, le nostre stesse ansie. E, alla fine, il modo migliore per combattere le proprie paure è raccontarle. Farle prendere forma, disegnare emozioni e melodie, pezzi di vita in cui ciascuno di noi può ritrovare un po' sé stesso, quella parte nascosta e non svelata, quella parte che ci procura tanta rabbia e, talvolta, vergogna. Quella parte che fatichiamo ad accettare perché rappresenta l'aspetto emotivo della vita, il dionisiaco che tanto reprimiamo. 

Eppure, noi siamo tutto ciò che viviamo. Non potrà mai esistere un arcobaleno senza tempesta o un mare senza scogli. Il bene e il male inevitabilmente si intrecciano. Per trovare delle risposte ai nostri problemi, serve districare quei fili tanto intrecciati e trovarne l'origine, quella forza primigenia che domina il tutto. Quando vogliamo ascoltare la musica ma i cari vecchi auricolari sono intrecciati, non possiamo pensare di usarli senza districarli. Così sono le paure, le ansie, le preoccupazioni: intrecciate. Se vogliamo davvero risolverle, non dobbiamo lasciare nodi, ma trovare l'origine e sfilarle a poco a poco. Perderanno così la loro forza e, non saranno più in grado di dominarci.

È vero che le paure spaventano, ci assalgono senza che noi possiamo davvero controllarle e, come sa bene Lorenzo Marone, arrivano nei momenti meno opportuni. Ma, ogni paura racconta le mille sfaccettature di noi e, ci salva dalla monotonia in cui spesso cadiamo. Sì, perché la paura è una sentinella d'allarme: ci avverte che qualcosa nella nostra vita non va, qualcosa che c'è ma che facciamo finta di non vedere. Tutto sta nell'accettare una debolezza, una caduta, un periodo no della vita. Non dobbiamo per forza essere supereroi perché l'unico vero supereroe è l'immagine che abbiamo di noi stessi. Perché, 

Il mondo è come te lo metti in testa.

Lorenzo Marone

Se pensi che sia tutto nero, vedrai sempre tutto nero. Bisogna avere la forza di cambiare quello che non funziona, di dominare le nostre paure e non lasciarci dominare. 

Attraverso le pagine di questo libro si respira un'aria familiare, colloquiale, amicale. È un libro che non ti fa sentire sbagliat*, anzi. Alimenta una curiosità e uno slancio verso la vita impareggiabili. Ti pone faccia a faccia con te stess*, denudandoti di tutto il superfluo, di tutto ciò che credi ti faccia sentire viv*. Quando, in realtà, la vera vita è quella che ormai tieni nascosta da così tanto tempo.