"Cara Flavia..." Per sette anni Vera, una donna matura, una "drammaturga giramondo", scrive alla sua giovanissima amica, una bambina che all'inizio della corrispondenza ha solo sei anni. In queste lettere Vera ripercorre con la memoria la storia del suo amore per un giovane violinista: Edoardo, lo zio di Flavia. Ai ricordi amorosi di Vera ed Edoardo si intrecciano le evocazioni dei concerti, i viaggi, le "mitologie familiari": un romanzo musicale non solo nei temi ma ancor più nell'estensione armonica della memoria.