Per chi appartiene al Mediterraneo l’isola è stata via di fuga, sbarco di fortuna, nascondiglio, cani senza guinzaglio, calce che abbaglia. Solo più tardi si è ridotta a villeggiatura. I poteri hanno frainteso l’isola, per loro era un recinto da perfezionare con sbarre. (…) Isola invece è tutto l’orizzonte spalancato, da farci il girotondo completo dalle sue terrazze. Isola è sempre un bordo sottovento. È mestiere di mare, vela, pesca, navi mercantili, pirati, torri di avvistamento, naufraghi e naufragi, cisterne per tenere acqua piovana. Le isole hanno sete. Chi resta ne guadagna in fedeltà, chi parte ne guadagna in tradimento, primo passo di tutte le fortune.