"Tiepida la notte di maggio a Parigi, mille novecento tre.
Dalle loro case, centomila parigini lasciarono a metà la notte, scolando in massa verso le stazioni di Saint-Lazare e Montparnasse, stazioni ferroviarie. Alcuni neanche andarono a dormire, altri puntarono la sveglia a un'ora assurda per poi scivolare via dal letto, lavarsi senza far rumore e sbattere nelle cose, cercando la giacca. In alcuni casi erano intere famiglie a venir via, ma per lo più furono singoli individui a intraprendere il viaggio, spesso contro ogni logica o buon senso. Le mogli, nel letto, poi, stiravano le gambe dalla parte adesso vuota. I genitori scambiavano due parole, dedotte dalla discussione del giorno prima, dei giorni prima, delle settimane prima. Erano incentrate sull'indipendenza dei figli. Il padre si alzava sul cuscino e guardava l'ora. Le due. Era un rumore molto strano perché centomila persone alle due di notte sono come un torrente che corre in un letto di nulla, spariti i sassi, muto il greto. Solo acqua contro acqua."